Perchè assicurarsi?

Spesso nelle mie mail sottolineo l’importanza di avere una strategia di investimento per obiettivi, perché è l’unico modo per eliminare le ansie e la paura di perdere quando si investe.

In verità, scavando più a fondo, si capisce perché chi ha una tale strategia riesce anche a guadagnare sui mercati finanziari.

Il motivo è che prima di pensare ad investire si sono assicurati.

Perché ti parlo di assicurazioni?

Non sono un assicuratore e non ho nessun interesse a parlare di questo argomento, se non per un motivo ben preciso.

Non ha senso investire se prima non sei pronto ad affrontare qualunque tipo di grave imprevisto.

Nonostante sembri ovvio stipulare una polizza che tuteli le persone, quando parlo con i clienti, si finisce sempre per discutere di investimenti, di aziende e di immobili.

Quasi mai viene considerato il quarto pilastro che determina la ricchezza complessiva di una famiglia: il capitale umano.

In sintesi, la capacità di produrre denaro nel tempo.

Certo, non è un numero chiaro che puoi leggere come fai con il controvalore del tuo deposito titoli, ma è importante conoscerlo per garantire a te o i tuoi eredi una rendita adeguata a mantenere il tenore di vita attuale.

Il capitale umano è molto variabile e soggetto a rischi, perché, come puoi immaginare, dipende dall’età, dal lavoro e dalle competenze.

Nel caso producessi un reddito da un lavoro autonomo, il rischio è rappresentato dalla impossibilità di lavorare per un infortunio, per una malattia o, in casi estremi, da un lutto.

Nel caso fossi un lavoratore dipendente, il reddito futuro è messo a rischio, ad esempio, da un licenziamento.

Proprio per questo le persone, istintivamente, cercano di auto-assicurarsi dagli imprevisti semplicemente lasciando i soldi sul conto.

Come dire: ’’non si sa mai, magari mi capita qualcosa’’.

Quello che non è ben chiaro a chi sceglie questa soluzione è che purtroppo lasciare i soldi sul conto non risolve il problema.

La domanda che vorrei fare a loro è questa:

“Ti sentiresti più sicuro con 50.000 € sul conto – sapendo che, comunque, in caso di evento grave non basteranno – oppure con qualche soldo in meno sul conto, ma con la sicurezza di riuscire a fronte a tutte le spese?”.

Ne avevo parlato nella mail del 20/06 dalla quale ti estrapolo un passaggio:

Immagina una situazione di questo tipo: un lavoratore autonomo di 50 anni che dichiara 50.000 € lordi all’anno, con 200.000 € di risparmi. A seguito di malattia o incidente rimane invalido. Da un reddito netto di poco più di 2000 € al mese passerebbe ad una pensione di invalidità di neanche 600 € al mese. 1400 € al mese di differenza pari a 16.800 € all’anno. In 12 anni azzererebbe i risparmi e avrebbe comunque solo 62 anni. Puoi tranquillamente provare tu stesso, utilizzando le banche dati di Epheso https://www.epheso.it.

Ma il motivo per cui ti consiglio di assicurarti per le cose importanti è anche un altro:

 ti permette di costruire la tua strategia finanziaria su basi molto più solide. 

Una volta che avrai stipulato una polizza:

  • temporanea caso morte, che ti permette di integrare la pensione di reversibilità che spetterebbe ai tuoi figli e al coniuge e che ti copra dai debiti, come il mutuo per la casa;
  • sanitaria per coprire le mancanze del sistema sanitario pubblico (puoi trovare altre info sempre nella mail di giugno);
  • long term care per proteggersi dal rischio di non autosufficienza in età avanzata;

 

allora potrai calcolare quale somma ha senso tenere sul conto per far fronte a imprevisti minori come una improvvisa spesa o una diminuzione del reddito.

Quindi ricapitolando:

Per i danni veramente gravi il rischio lo devi trasferire alla compagnia di assicurazione, in modo che se si verificano, non devi far fronte con tutti tuoi risparmi.

Per gli imprevisti di minore entità devi tenere della liquidità sul conto.

Ora, dato che il denaro in una famiglia non è illimitato, diventa necessario organizzarlo in base alle priorità e ai bisogni.

Ma quali sono i bisogni delle persone?

Lo psicologo statunitense Abraham Maslow, nel 1954, ha risposto a questa domanda con la teoria dei bisogni.

Inizialmente Maslow suddivise i bisogni in 5 categorie per poi – negli anni 60 -aggiungere altri livelli.

Alla base della piramide ci sono i bisogni fisiologici e di sicurezza, mentre salendo verso il vertice si incontrano i bisogni più immateriali.

Come dire che prima di pensare ai bisogni spirituali (il vertice) è necessario soddisfare prima i bisogni materiali.

Ma quello che ci interessa ora è vedere le analogie con un’altra piramide.

Questo è lo schema che ci permette di associare al denaro i singoli obiettivi di investimento in funzione dei bisogni.

Come noterai alla base della piramide trovi gli obiettivi di:

  • Tutela
  • Liquidità
  • Riserva

che sono associabili ai bisogni fisiologici e di sicurezza di Maslow.

Il primo gradino da costruire è quello della tutela.

Non lo costruisci con gli investimenti, ma con le assicurazioni.

Solo quando abbiamo messo in sicurezza il capitale umano e assicurato i beni di proprietà (questi ultimi li vedremo un’altra volta) passiamo a quello successivo.

Il secondo gradino da costruire non comprende ancora gli investimenti, ma, piuttosto, la liquidità.

Potrei consigliarti di tenere sul conto – o in attività liquidabili – 6-12 mesi di ‘’stipendio’’, ma le variabili sono diverse e non le posso calcolare se non conosco la tua situazione famigliare e lavorativa.

Poi si passa al terzo.

Nel terzo gradino non si parla ancora di investimenti, ma di riserva.

Qui devi pensare a non perdere soldi, ad investire con il minimo rischio, senza aspettarti chissà quali rendimenti.

Sono i soldi che ti servono per gli imprevisti, per le spese programmate nei prossimi 3-4 anni.

Solo gli ultimi 3 gradini sono dedicati alla CRESCITA del tuo capitale.

E’ qui che metterai i soldi che non ti servono e che potrai vedere oscillare senza preoccuparti tanto perché non sarai mai costretto a disinvestire in perdita per far fronte a spese programmate o eventi improvvisi.

Insomma, le assicurazioni svolgono un’importante funzione nel tuo piano finanziario.

Ad ogni modo, capisco che puoi pensare che i soldi nelle polizze siano buttati.

Ma le conseguenze di un danno a te e alla tua famiglia sono così gravi che non assicurarsi perché convinti che ‘’a me non capiterà mai’’ non è certo indice di intelligenza finanziaria.

M.Isetta

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