Qualche mese fa ho ricevuto una mail che mi ha colpito parecchio e ho deciso di condividerla.
Potrebbe esserti utile perchè i dubbi e le paure di chi scrive forse sono anche i tuoi. Buona lettura!“Buongiorno,
mi chiamo Paolo e seguo da un paio di mesi il Suo blog.
Ho 55 anni e vivo nella provincia di Milano con mia moglie e due figli in una bella casa di proprietà.
Lavoro solo io , o meglio l’unico reddito è il mio, dato che mia moglie lavora più di me perché si occupa della casa e dei bambini. Guadagno circa 70.000 € netti all’anno che sinceramente ci bastano anche per toglierci qualche sfizio.
Nonostante una laurea scientifica, le materie economiche finanziarie per me sono sempre state complicate e anche poco interessanti ma ora mi trovo in un momento particolare nel senso che non so se essere felice o depresso.
La bella notizia è che sei mesi fa ho ereditato una cospicua somma di denaro ( circa 1.600.000€ ) e un immobile in Liguria.
Quella brutta è relativa alla lettera che anticipava l’interruzione del mio rapporto di lavoro con la ditta per la quale lavoro da 10 anni con il termine del 31-12-2015.
In un primo momento ho ridimensionato la notizia della perdita del lavoro con l’idea che il patrimonio ereditato potesse compensare almeno parzialmente il problema di liquidità.
Ho pensato: affittando l’immobile posso ricavare 6.000 € e circa 50.000 € probabilmente li recupero con gli interessi del capitale ; certo, con qualche rinuncia rispetto al nostro attuale tenore di vita, ma sempre meglio che iniziare la difficile ricerca di lavoro a 55 anni in un momento di crisi come questo.
E qui iniziano i problemi
Ne parlo con il Direttore della mia banca, con gli amici e i colleghi rendendomi presto conto che oltre alle congratulazioni (e qualche invidia) per la fortuna che mi è capitata, ognuno fornisce le proprie soluzioni per investire al meglio questo patrimonio e Le devo dire che prese una ad una mi sembrano anche delle considerazioni logiche:
chi prospetta rendimenti a 2 cifre investendo in qualche azione
chi consiglia il rendimento sicuro anche se ridotto delle polizze vita
chi non si fidandosi delle banche consiglia di mettere tutto nei buoni postali
Per un momento mi è sembrato di rivivere quelle situazioni paradossali come il caso del gruppo di amici che si ritrova al bar per commentare la partita di calcio. Tutti diventano esperti allenatori con soluzioni sempre ovvie per vincere la partita. Tutti a criticare naturalmente le scelte del vero e unico professionista che in quel momento sta mettendo in campo le sue competenze con metodo ed esperienza per raggiungere un obiettivo.
Le scrivo questa mail perché non riconosco in nessuno di loro un autorità tale da seguirne i suggerimenti e comunque ora mi ritrovo con la liquidità sul conto, un immobile sfitto e tanti dubbi.
Forse se quel gruzzolo lo avessero ereditato i miei genitori qualche decennio fa avrebbero potuto probabilmente dormire sonno tranquilli, ma ora tutto è cambiato.
I Titoli di Stato che potevano rappresentare il rischio minore non solo rendono poco, ma con l’introduzione delle clausole CAC lo Stato potrebbe in modo autonomo decidere di cambiare le condizioni prima della scadenza
Alcune offerte come i depositi vincolati sono specchietti per le allodole, perché spostano solo il problema di un anno esponendomi al rischio di fallimento della banca
Gli immobili sono gravati da troppe tasse e gli affitti con la crisi che c’è non è detto che vengano pagati. Per non parlare di eventuali costi di ristrutturazione da sostenere
Le obbligazioni, in particolar modo quelle della banca che una volta erano considerate una garanzia pare che oggi siano una mina vagante e che ogni banca possa saltare da un momento all’altro
Certo, la media di rendimento delle azioni negli ultimi 25 anni è di tutto rispetto circa il 13 % all’anno ma che rischi si sono presi i risparmiatori?
Ora Le chiedo: come è possibile che con questo patrimonio non posso dormire sonni tranquilli ?
In attesa di un Suo riscontro,
Paolo I.
QUESTA LA MIA RISPOSTA
“Buongiorno Paolo,
in realtà tutti si fanno queste domande, ma non hanno chiaro il vero problema.
Tutti hanno paura di farsi fregare ma poi tutti danno retta a tutti.
L’errore in cui cadono è che prendono per buone le notizie sui giornali, le opinioni di amici e parenti che hanno le stesse esperienze e problemi non risolti
- Amici che fanno trading raccontando sempre le volte che guadagnano, ma mai quelle in cui hanno perso.
- Impiegati allo sportello di banche e poste che vendono il prodotto del mese.
- Investitori di altri tempi che hanno fatto i soldi con gli immobili in momenti di mercato non replicabili per chissà quanto.
Continuano a farsi fregare perché non credono di essere in grado di prendere delle decisioni su una materia che pare complicata, “fatta di numeri e solo per gente del settore”.
In poche parole non vogliono imparare.
L’imparare rappresenta certamente uno sforzo, perché da una parte fa capire che i luoghi comuni sono i primi nemici che devi conoscere e combattere e dall’altra ti mettono di fronte ad una verità che provoca dolore e paura: il concetto di zero rischio non esiste.
E’ ovvio che la tentazione di seguire colui che semplifica tanto le cose (ma che inevitabilmente ti nasconde informazioni vitali) è forte.
Ma non cadere nella trappola e continua ad informarti!
Ti dico alcune cose che devi assolutamente sapere:
- i mercati non sono prevedibili
Nessuno può darti la certezza di investire sempre nel mercato o titolo più promettente con costanza di risultati . Chi lo fa sta cercando di manipolarti e non certo per il tuo bene.
- il tuo capitale ha sempre delle oscillazioni (che tu le veda o no), fattene una ragione!
Per definizione il mercato è fatto da chi compra una certa attività e da chi la vende, quindi il prezzo si muove proprio in funzione di questo. Si alza quando ci sono più richieste di uno stesso bene e scende quando tutti lo vendono.
Puoi avere l’illusione che questo non accada se prendi attività come gli immobili e i Titoli di Stato ( btp, per esempio) in un arco temporale molto lungo, ma solo perché non li valorizzi ogni giorno.
Te lo ripeto: è una illusione perché basta provare a vendere per scontrarti con il prezzo che ha deciso in quel momento il mercato (e non tu).
- all’aumentare del rendimento corrisponde un maggior rischio, SEMPRE!!!
Quindi se dal tuo attuale capitale vuoi ottenere un certo risultato, non hai che 2 soluzioni:
aumenti il rischio
erodi parte del capitale
Capisco , per il tuo progetto di vivere di rendita, il patrimonio a disposizione è la garanzia per il tuo futuro e lo devi proteggere e l’idea che il capitale possa avere un variazione negativa ti fa andare fuori di testa.
Quello che posso consigliarti è questo: Diversifica
In pratica devi cercare un sistema che:
- raggiunga il migliore rapporto fra rischio e rendimento
- riduca i costi anche attraverso una ottimizzazione fiscale
- protegga il più possibile il tuo patrimonio da eventi come il fallimento della banca
- stimi le possibili oscillazioni del tuo capitale necessarie per raggiungere il rendimento atteso
Stanne pur certo che non lo trovi con un formula magica ma affidandoti a chi ha le competenze per farlo e spesso non è una persona sola ma un team di professionisti.
Alla prossima.
Ps) dimenticavo… DIVERSIFICAZIONE vuol dire anche avere alcune attività IN PERDITA all’interno del portafoglio altrimenti non è una diversificazione. L’importante è la media del rendimento sul totale.
M.Isetta