Un caso, ahimè …reale.

Oggi ti voglio parlare di un caso concreto, la storia di un caro cliente dal nome Luigi.

Luigi era un imprenditore di 75 anni, sposato da 50 anni con Maria.

Ci conoscevamo da 15 anni e un paio di volte all’anno andavo a casa loro.

Una villetta molto bella dove mi ricevevano, non solo per parlare di investimenti.

I discorsi spesso ruotavano intorno alle preoccupazioni per Marco, il nipote ormai quarantenne, ma con una precaria situazione lavorativa e familiare.

In anni di lavoro Luigi aveva accumulato un patrimonio cospicuo.

Oltre alla casa in cui viveva con la moglie – valutata circa 450.000€ – avevano un appartamento al mare del valore di 200.000€, acquistato in separazione dei beni.

Fondi e titoli per 1.200.000€ e circa 50.000€ sul conto.

Luigi aveva sottoscritto anche due polizze.

Una infortuni con capitale assicurato caso morte di 110.000€ (beneficiari gli eredi legittimi), l’altra una polizza vita di 80.000€ con una prestazione caso morte di 100.000€ (anche qui beneficiari gli eredi legittimi).

Essendo senza figli, l’argomento della pianificazione successoria non era di loro particolare interesse, ma due cose tormentavano i loro pensieri:

  • il rapporto burrascoso con la sorella e il fratello di Luigi;
  • aiutare in qualche modo il nipote.

Il desiderio di estromettere dall’eredità il fratello e la sorella era già emerso, così come era ben chiaro a Luigi che, senza fare nulla, la legge avrebbe deciso per lui come dividere il suo patrimonio.

E non certo come avrebbe voluto.

Infatti, senza testamento, nei casi in cui rimanga un coniuge, in assenza di figli e ascendenti, l’eredità viene divisa anche con i fratelli / sorelle.

Per essere precisi:

2/3 alla moglie;

1/3 ai fratelli/sorelle in parti uguali.

Ricordo che una volta, dopo avere dedicato un intero incontro a fare una stima di cosa avrebbero ereditato i ‘’parenti’’, ha insistito che gli presentassi una soluzione.

Erano anni che ne parlavamo, ma era chiaro che, da una parte voleva risolvere una volta per tutte il problema e, dall’altra, gli impegni quotidiani erano sempre la vera priorità.

Ahimè, Luigi quest’anno se n’é andato.

Non ha avuto il tempo di fare ciò che riteneva più giusto e qualcuno adesso si sta occupando di fare i calcoli per l’asse ereditario.

Calcoli in realtà molto semplici:

Immobili = 650.000€

Conti, Fondi e titoli = 1.250.000€

Totale asse ereditario = 1.900.000€

La divisione delle quote per i singoli eredi in assenza di testamento o di altre disposizioni è facile, ma completamente contraria rispetto alla volontà di Luigi.

Alla moglie spettano 2/3 del patrimonio = 1.266.666€;

alla sorella 1/6 = 316.666€;

al fratello 1/6 = 316.666€;

al nipote nulla.

Inoltre, le polizze (infortuni e vita) vengono liquidate agli eredi legittimi in base ai capitali assicurati (110.000 +100.000) in questo modo:

alla moglie 140.000€;

alla sorella 35.000€;

al fratello 35.000€.

E ancora una volta la sorella e il fratello ne hanno un beneficio, mentre al nipote non va nulla.

Ti ho raccontato questa storia perché credo che, ragionare insieme su un caso reale, possa essere di aiuto a molti.

So perfettamente che da quando ci alziamo al mattino fino a quando andiamo a dormire la sera i nostri pensieri sono concentrati su mille cose urgenti e non sempre importanti.

Detto questo le conseguenze di una mancata pianificazione incidono sulla vita delle persone a noi care.

Ora seguimi in questo ragionamento.

Come ti dicevo, l’asse ereditario di Luigi ammonta a 1.900.000€.

Il capitale della polizza vita (100.000€) non concorre a formare l’asse ereditario, mentre il premio pagato (80.000€) può essere considerato donazione indiretta e quindi rientrare nella riunione fittizia.

La riunione fittizia è quella operazione che consente di individuare esattamente la quota di cui il soggetto poteva liberamente disporre, in base al grado di parentela, al numero dei legittimari e all’ammontare complessivo dell’asse ereditario.

Nel nostro caso, in assenza di figli e ascendenti, la quota disponibile è pari alla metà della riunione fittizia.

Quindi, su un patrimonio totale di 1.980.000 €, parliamo di 990.000€ che Luigi avrebbe potuto destinare a chi voleva.

E pensare che sarebbe bastato redigere un testamento.

Avrebbe potuto disporre della casa al mare lasciandola (in qualità di legato) al nipote e decidere di estromettere la sorella e il fratello in quanto i fratelli non sono eredi legittimari, cioè non rientrano fra le persone alle quali la legge riserva una quota del patrimonio.

Avrebbe potuto stipulare una polizza per la parte in fondi e titoli, indicando come beneficiaria la moglie, esentandola anche dalle imposte di successione.

Il calcolo dell’asse ereditario sarebbe stato:

immobili = 650.000€;

fondi titoli e conti = 50.000€;

totale asse ereditario = 700.000€.

Donazioni e liberalità (polizza) = 1.280.000€ (1.200.000 + 80.000 della polizza precedentemente sottoscritta).

E queste le nuove quote spettanti agli eredi

  • alla moglie i 2/3 del patrimonio pari a 550.000€ + 1.410.000€ dalla liquidazione delle polizze vita come unica beneficiaria;
  • al nipote la casa in campagna;
  • Il fratello e la sorella esclusi per via del testamento.

Esattamente quello che avrebbe voluto.

A volte è necessario ascoltare di più le emozioni, perchè sono quelle che ci spingono ad agire e a pianificare il nostro futuro e quello di chi ci sta a cuore.

M.Isetta

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